
Metallo nobile
In chimica, i metalli nobili sono metalli resistenti alla corrosione e ossidazione in aria umida (diversamente dalla maggior parte dei metalli vili). I metalli nobili sono pochi (secondo l'opinione comune della maggior parte dei chimici): rutenio, rodio, palladio, argento, osmio, iridio, platino e oro.
Alcuni includono nella lista dei metalli nobili anche mercurio, renio e rame. D'altra parte, metalli come titanio, niobio e tantalio non sono considerati metalli nobili nonostante siano molto resistenti alla corrosione. I metalli nobili sono tendenzialmente costosi a causa della loro rarità nella crosta terrestre e alla loro utilità in metallurgia, alta tecnologia e per la produzione di oggetti ornamentali (gioielleria, arte, oggetti sacri, etc.). Ciò nonostante i termini "metallo nobile" e "metallo prezioso" non sono sinonimi. Il termine metallo nobile risale almeno al tardo Quattordicesimo secolo e ha significati leggermente differenti nei vari campi di studio e applicazione in cui viene utilizzato. Mantiene una definizione ben precisa solo in fisica. Questa è la ragione per cui esistono liste differenti di "metalli nobili".
In alcuni casi la parola "nobile" è utilizzata come aggettivo che accompagna il sostantivo "metallo". In tal caso il suo significato è diverso da quello sopra esposto ed è usato in riferimento alle serie galvaniche. Una serie galvanica è una gerarchia di metalli (o altri materiali conduttori di corrente, inclusi i compositi e i semimetalli) che spande dai nobili agli attivi, e permette di predire come il materiale interagirà con l'ambiente usato per generare la serie. In tal senso, la grafite è più nobile dell'argento e la relativa nobiltà di molti materiali dipende fortemente dalle condizioni operative, come per l'alluminio e l'acciaio inossidabile in condizioni di pH variabile.
Campioni di alcuni metalli nobili. In figura sono disposti secondo la loro posizione nella tavola periodica.
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